Dertona è Timorasso
Azienda: Claudio Mariotto – Vignaiolo in Vho di Tortona (AL)
Vitigno: Timorasso 100% da antiche vigne selezionate nel comune di Vho
Esposizione ed altitudine: sud-est, 250-300 m slm
Caratteristiche del terreno: calcareo argilloso
Sistema di coltivazione: Guyot (4.000 piante per ettaro)
Età dei vitigni: fino a 40 anni
Resa per ettaro: 5.000 kg/ettaro
Vendemmia: fine settembre/inizio ottobre, vendemmia a mano in piccole ceste di legno
Vinificazione: pressatura soffice, sfecciatura, fermentazione a temperatura controllata e affinamento sulle fecce nobili
Contenuto alcolico: 13-14°% Vol.
Colore: giallo paglierino, nitido e di media intensità, limpidissimo
Profumo: intenso, lungo, continuo, persistente, floreale, fruttato con una sensazione calda e suadente in un complesso morbido ed elegante con note finali di pietra focaia
Sapore: molto tipico, lievi sentori minerali che sfumano in note di camomilla, susine mature, noce e mandorla tostata nel finale
Accostamenti gastronomici: ottimo a tutto pasto, per il dopo cena e da “meditazione”. Si esalta nell’abbinamento a formaggi saporiti sui crostacei non ha rivali ma sa accompagnare con eleganza carni bianche, paté di carne e torte di verdura
Confenzioni disponibili: in scatola da 6 o 12 e Magnum
Commento del vignaiolo
Dalla fine degli anni ’90 Claudio Mariotto, coltiva il Timorasso e ne vinifica le uve con sempre crescente passione e soddisfazione. In qualità di produttore, l’aver creduto nel Timorasso si può spiegare nel fatto che questo vitigno, pur facendo parte da sempre della cultura del suo territorio, non ha mai avuto grande diffusione in quanto nelle sue zone si dava – chissà poi perché – preferenza alla Barbera o al Cortese.
Partendo da queste considerazioni e confortato dai più sulle potenzialità qualitative del Timorasso ha deciso di cambiare gli orientamenti produttivi della sua azienda puntando su una gamma altamente rappresentativa della realtà della sua collina e del territorio su cui si trovano i suoi vigneti. Ha pensato quindi di utilizzare il vitigno autoctono per produrre un vino bianco di grande personalità che poteva essere di grande aiuto per inserirsi e collaborare con quei professionisti del gusto il cui scopo primario è la totale ricerca della qualità, identicità ed autenticità, per uscire così da un mercato sempre più inflazionato da prodotti omologati.